lunedì 26 febbraio 2007
giovedì 22 febbraio 2007
Accogliente Slovenia
un posto dove tutti vorremmo andare, almeno un paio di volte nelle vita.
Click click..
mercoledì 21 febbraio 2007
Spirito/Anima
Le donne bevitrici, salvo rare eccezioni, amano il bianco. Il bianco è vino per solitudini femminili. Il marsala nettare per vecchiette in gamba, lucide, forti di polso, che non bevono molto, qualche bicchiere per tirare su il cuore (...).
martedì 20 febbraio 2007
Viva Noè
dall'arca sapete perchè?
Perchè fu l'autor del dolce liquore ch'allegri ci fa,
lala, la, la.
Bevevano i nostri padri? SI!
Bevevano le nostre madri? SI!
E noi che figli siamo
beviamo beviamo.
E noi che figli siamo
beviamo beviam!
Del bianco moscatello
del rosso grignolin,
ne avessi un botticello
vorrei veder la fin!
lunedì 19 febbraio 2007
lunedì 12 febbraio 2007
Gran Dio Del Cielo
(...)
Guarda la luna, la luna come cammina.
Guarda la luna, la luna come cammina.
la và sui monti, la và sui mari,
la và sui mari e non si stanca mai.
Voga e Va
(Concina-Cherubini)
Venezia rassomiglia a una sposa
vestita di merletti di Burano
e passa fra le gondole festosa
tra il Lido e la laguna
sposi ed amanti buona fortuna.
Voga e va gondolier,
canta el cuor
non posso andar più via
perché Venezia mia
m’ha fatto innamorar.
Ho visto due colombi andare in alto
volevan fare il nido in paradiso
e son volati a nozze su Rialto
ed han lanciato un grido:
"Venezia nostra sei il più bel nido".
Voga e va gondolier,
canta el cuor
non posso andar più via
perché Venezia mia
m’ha fatto innamorar.
Xè un vecio gondolier
de Santa Crose
che pianxe quando passa la regata,
iu più no'l pol remar
ma spenze a voxe
le gondole in ghirlanda
lui ch’era il primo sul Canal Grande.
Voga e và…
mercoledì 7 febbraio 2007
Matrimonio Bessega
Ringraziamenti
martedì 6 febbraio 2007
Meglio Sarebbe
Piemontesina Bella
Il Tango Delle Capinere
El Bessega non può altro che approvare.
Joska La Rossa
E' questo un canto legato alla seconda guerra mondiale. Gli alpini non avevano fatto a tempo a tornare dalla Grecia che, l’anno dopo si trovarono in partenza per un altro fronte a rinforzo di altre truppe del nostro esercito già su quel fronte dal 1941. Siamo nell’estate del 1942 ed il paese invaso è la Russia che, fin dai tempi di Napoleone, ha un famoso generale, “il generale inverno”. E saranno anche il grande gelo dell’inverno russo e l’equipaggiamento non adatto dei nostri soldati che faranno soccombere gli alpini.
Il canto di Bepi De Marzi richiama la classica melodia russa, quella che, al suono della balalaica, invita alle movimentate danze popolari di quel paese. Questa volta i protagonisti della danza sono gli alpini delle Divisioni “Cuneense”, “Tridentina” e “Julia”, alpini che la Storia vede impegnati in una guerra, insensata come lo sono tutte le guerre, una guerra voluta da chi comandava una guerra oltretutto mal preparata e finita in tragedia.
Partirono in 55.000, questo era la forza del Corpo d’Armata Alpino facente parte dell’ A.R.M.I.R.: 34.170 furono i morti ed i dispersi, 9.410 i feriti ed i congelati!
gli alpini, anche se nemici ed invasori, si comportarono umanamente con la popolazione civile. Il testo racconta una storia, certamente inventata, divenuta una poesia, senz’altro ispirata al racconto di qualche reduce e, appunto perché poesia, o meglio “musica poetica”, riesce a focalizzare la gioia ed il dolore, l’amore e l’odio, il perdono e la vendetta, la vita e la morte.
Ma la vera protagonista di questo canto è la donna russa, impersonata da una ragazza, Joska, che ha compassione di questi uomini lontani migliaia di chilometri dalle loro case, uomini che, nel momento del bisogno, non possono avere vicine le loro donne, la mamma, la moglie, la “morosa” e le sorelle.
Allora Joska si sostituisce a queste donne per alleviare la malinconia, la solitudine ed il dolore degli alpini. E, alla fine sarà ancora Joska a dar loro pietosa sepoltura nella fredda terra russa.
Di Sergio Piovesan, dal sito: http://www.coromarmolada.it/joska.htm
Sketch
Cabernet.
Lo Spazzacamino
Colomba Bianca Vola
Vincitrice del secondo Festival di Sanremo, nel 1952 (cantata da Nilla Pizzi), è una canzone ispirata alle tristi vicissitudini della città di Trieste. Infatti con il Trattato di Parigi (1948), Trieste fu tolta all'Italia per costituire il cosiddetto Territorio Libero di Trieste e solo nel 1954 ritornò all'Italia, se pure monca di tutto il suo entroterra istriano. La canzone è una struggente preghiera per il ricongiungimento della città all'Italia.
Testo da: http://www.italia-rsi.org/cantiitalia/candopoguerra.htm
Bugiardo Amore II
Partenza.
Quindi cominciamo, sperando di avere molte visite e altrettanti commenti. Sono accettate critiche, offese, complimenti etc..
Simo gente de paese, no ne spaventa niente.
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